La Storia Saharawi



La storia Saharawi è una storia di violenza, di diritti negati, una storia che rischia di cadere nel dimenticatoio, di essere messa da parte ad impolverare.
Il Sahara occidentale è l'ultimo paese africano a non aver del tutto ottenuto l'indipendenza. Nel 1974 L'Onu spinge la Spagna al processo di decolonizzazione e ad un referendum di autodeterminazione; processo bloccato dall'occupazione da parte del Marocco dei territori del Sahara Occidentale. Inizia così la guerra. Il 28 febbraio 1976 è proclamata, insieme al Consiglio nazionale sahariano la nascita della RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica), uno Stato libero, indipendente, sovrano, organizzato secondo un sistema nazionale democratico arabo, d'orientamento Unionista, progressista e di religione islamica. Le Nazioni Unite riconobbero la RASD come rappresentante del popolo del Sahara Occidentale.

Durante la guerra migliaia di persone fuggono nel deserto algerino vicino Tindouf su un altopiano desertico ricoperto di sassi e sabbia, a circa 500 metri d'altitudine. Il Marocco non solo si rifiutò di riconoscere l'indipendenza del Sahara Occidentale ma nel 1982 iniziò la costruzione di un muro di sabbia lungo circa 2.720 Km, seminato di mine antiuomo. Di fatto il popolo saharawi si trova diviso: una parte vive nel territorio occupato dai marocchini (ad ovest del muro), l'altra in esilio, soprattutto nei campi profughi algerini. Nel territorio liberato dal Fronte Polisario (ad est del muro), non vive nessuno a parte qualche nomade.
Dopo anni di conflitto col Marocco nel 1990 vengono firmati gli accordi di pace.

accordi che comportavano oltre il cessate il fuoco un referendum di autodeterminazione che permetterebbe alla popolazione saharawi di riprendersi le proprie terre. In gioco ci sono le coste dell'atlantico, il suo mare pescoso, e un territorio ricco di fosfati. Il Marocco in tutti questi anni ha sempre fatto dietro front.
Così da dieci anni si corre all'interno dei villaggi nel deserto algerino. Una corsa per mettere a conoscenza del mondo questa assurda situazione.
La popolazione Saharawi vive nei campi in condizioni di estrema difficoltà, supportati dagli aiuti umanitari e dalla grande dignità e forza con la quale da trent'anni affrontano questa situazione.

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