La storia Saharawi è una storia di violenza, di diritti negati, una storia che rischia di cadere nel dimenticatoio, di essere messa da parte ad impolverare.
Il Sahara occidentale è l'ultimo paese africano a non aver del tutto ottenuto l'indipendenza. Nel 1974 L'Onu spinge la Spagna al processo di decolonizzazione e ad un referendum di autodeterminazione; processo bloccato dall'occupazione da parte del Marocco dei territori del Sahara Occidentale. Inizia così la guerra. Il 28 febbraio 1976 è proclamata, insieme al Consiglio nazionale sahariano la nascita della RASD (Repubblica Araba Saharawi Democratica), uno Stato libero, indipendente, sovrano, organizzato secondo un sistema nazionale democratico arabo, d'orientamento Unionista, progressista e di religione islamica. Le Nazioni Unite riconobbero la RASD come rappresentante del popolo del Sahara Occidentale.
Dopo anni di conflitto col Marocco nel 1990 vengono firmati gli accordi di pace.
Così da dieci anni si corre all'interno dei villaggi nel deserto algerino. Una corsa per mettere a conoscenza del mondo questa assurda situazione.
La popolazione Saharawi vive nei campi in condizioni di estrema difficoltà, supportati dagli aiuti umanitari e dalla grande dignità e forza con la quale da trent'anni affrontano questa situazione.
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